Restituzione di opere d’arte confiscate: la nostra esperienza nel settore
Parte integrante del nostro lavoro di consulenti è sicuramente la compravendita di opere d’arte. Ma non solo: c’è anche un altro settore molto importante che ricopre un ruolo sempre più centrale quando si parla di art consulting, ovvero tutto quello che riguarda anche l’aspetto legislativo. In particolar modo un tema molto attuale è quello, come possiamo vedere dalla cronaca più recente, della restituzione ai legittimi proprietari delle opere d’arte confiscate dai nazisti. Per favorire e rendere possibili queste restituzioni, nel 1998 furono istituiti i “Principi di Washington” che, voluti fortemente dall’allora Segretario di Stato dell’amministrazione Clinton, pur non essendo legalmente vincolanti, spingono ancora oggi i 44 paesi firmatari a impegnarsi in tali attività.
Attualmente ci stiamo occupando proprio di una restituzione di un’opera d’arte confiscata dai nazisti, vista la nostra esperienza in questo campo. Infatti, già alcuni anni fa ci eravamo imbattuti in un caso davvero intricato, la gestione di una restituzione di un’opera espropriata dai nazisti a una famiglia ebrea. Si trattava del dipinto su tavola “Madonna con il Bambino e San Giovannino”, giustamente riconosciuto come un’opera caratteristica dell’artista rinascimentale fiorentino Biagio d’Antonio Tucci, da Mina Gregori e dai maggiori conoscitori del Quattrocento fiorentino, Everett Fahy e Federico Zeri. La tavola, che apparteneva alla collezione di Max Alsberg, eminente avvocato penalista tedesco di origine ebrea durante la Repubblica di Weimar, fu confiscata dai tedeschi e messo all’asta “Sammelverwaltung feindlicher Hausgeräte” nel 1941 in Olanda.
Il dipinto scomparve per qualche anno per poi ricomparire in Italia nella collezione Bardi di Roma nel 1946 e in altre due collezioni romane negli anni Settanta. Non è stato facile ricostruire una vicenda così complicata, anche per le attribuzioni della tavola ad autori diversi e ritrovare gli eredi Alsberg. Dopo varie trattative delicatissime, siamo riusciti a far conciliare le richieste degli eredi stessi con quelle del nostro cliente, proprietario del dipinto. L’opera è stata poi venduta in asta nel dicembre del 2021 a Londra da Christie’s. Una vicenda che si colloca nel vasto e complicato settore delle restituzioni, come quella che, alla fine di gennaio, ha visto la casa d’aste Christie’s restituire agli eredi del banchiere francese Lionel Hauser, il dipinto “La Maddalena penitente”, dall’artista olandese Adriaen Van Der Werff. La tela, infatti, era stata confiscata al banchiere dai tedeschi durante la Seconda Guerra Mondiale, assieme a più di quaranta opere trafugate dai nazisti nel 1942, durante un saccheggio nella sua casa di Parigi.
Un tema, quello della restituzione delle opere d’arte confiscate che riguarda anche le case d’aste. A 25 anni dalla creazione dei “Principi di Washington”, il dipartimento specializzato in materia di restituzioni di Christie’s, la casa d’aste londinese ha lanciato una serie di iniziative internazionali, mostre e tavole rotonde di esperti legali e ricercatori sulle “restituzioni”. Anche Sotheby’s presenterà nelle aste londinesi di marzo, una delle opere più importanti dell’artista Vasilij Kandinskij, “Murnau mit Kirche II” del 1910. L’opera, stimata intorno ai 45 milioni di sterline, faceva parte della collezione dei coniugi Stern, confiscata e dispersa durante la Seconda Guerra Mondiale. Il dipinto di Kandinskij, ritrovato nel museo di Eindhoven è stato restituito agli eredi Stern che , finanzieranno con la vendita del dipinto da Sotheby’s, la ricerca delle opere trafugate dai nazisti.