Art Basel: uno sguardo in anteprima sulla fiera internazionale di Basilea
Quest’anno Art Basel, principale fiera del mercato internazionale dell’arte, apre i battenti con il nuovo CEO Noah Horowitz, mentre rimane Vincenzo De Bellis come direttore generale. La fiera si è contraddistinta per la partecipazione di 285 gallerie selezionate tra le più rinomate del mondo divise in diverse sezioni: il piano terra, dedicato ai capolavori di arte moderna, da Picasso a Miró, da Klimt a Giacometti, ha fatto come sempre da contraltare ad un’arte contemporanea del piano superiore più sperimentale e declinata attraverso ogni media espressivo, anche se il ritorno alla pittura degli ultimi anni è testimoniato da un gran numero di dipinti.
Siamo stati a visitare la fiera ed ecco un’anteprima esclusiva di quello che si può trovare ad Art Basel.
Novità di quest’anno la sezione Kabinett, che comprende 13 mostre curate all’interno degli stand delle gallerie. Questa edizione della fiera si è concentrata sei temi legati alla connettività e all’ecologia, ma soprattutto si è focalizzata sulle tematiche dell’inclusione, con sempre più numerose opere di donne artiste, oltre che di artisti provenienti da minoranze etniche, per cercare di dare un panorama completo sui diversi linguaggi della contemporaneità. Una crescente consapevolezza e apprezzamento per la diversità e la ricchezza delle espressioni artistiche provenienti da diversi continenti, ha portato in primo piano giovani artisti che stanno rompendo gli stereotipi e sfidando le convenzioni artistiche tradizionali, offrendo prospettive fresche e innovative. Grande partecipazione di pubblico anche per le fiere collaterali, Design Basel Miami, Volta, Liste, fiera che desta sempre l’interesse di numerosi collezionisti per il suo carattere sperimentale e innovativo e Photo Basel, appuntamento irrinunciabile per la selezione di gallerie sempre di qualità. La piazza di Messe, antistante l’edificio fieristico, quest’anno ospita un’ampia installazione site-specific della scultrice marocchina Latifa Echakhch, curata da Samuel Leuenberger, curatore anche del settore Parcours di Art Basel, che quest’anno espone nel “percorso” il nuovo lavoro video di Laure Prouvost “No More Front Tears” del 2022.
Grande affluenza inoltre di collezionisti, curatori, art advisor, direttori di fondazioni e musei alla preview. Già dopo poche ore dall’apertura le prime vendite milionarie tra cui un grande ritratto femminile di Jenny Saville venduto dalla galleria Gagosian per oltre 4 milioni di dollari.
Come al solito la sezione di maggior impatto mediatico della fiera è stata naturalmente Unlimited, ancora curata da Giovanni Carmine, direttore della Kunst Halle Sankt Gallen, con 76 installazioni monumentali, sculture colossali, pitture murali, ampie proiezioni video sia di artisti illustri che emergenti. Tra le opere, l’istallazione “Never Again” (2005) di Monica Bonvicini, tappetini in pelle appesi a una struttura mediante catene d’acciaio, che evocano pratiche sadomasochiste. Il video “How Did He Die” (2016) di Diamond Stingily dialoga con il trittico monumentale lungo quasi 9 metri di Martha Jungwirth “Memorial II (Tripticon)” (2021), sui disastri ambientali. L’istallazione “The vast ocean of all possibilities” (2022) dell’artista americana di origine haitiana Firelei Báez, reinventa le rovine archeologiche del Palazzo Sans-Souci nel nord di Haiti, che diventa simbolo di resistenza del nostro oceano all’inquinamento.
Tra le opere più coinvolgenti la proiezione cromatica immersiva del 1974 dell’artista venuezuelano Carlos Cruz-Diez “Environnement Chromointerférent (Paris)”. Proiettando moduli di interferenza cromatica in movimento, lo spettatore diventa sia attore che autore di un evento cromatico complesso, che si evolve nello spazio, coinvolgendo la smaterializzazione, la trasfigurazione e la modificazione del colore attraverso il movimento.