L’Italia degli Old Master trionfa alle aste londinesi. Da Londra a Miami per uno sguardo all’ultima edizione di Art Basel
Parlano italiano le ultimissime aste inglesi dedicate agli Old Master. I dipinti dei grandi maestri della pittura antica italiana continuano ad incantare e raggiungere risultati da record nelle aste internazionali. Le due principali aste serali si sono tenute rispettivamente da Christie’s il 3 dicembre e da Sotheby’s il 4, portando complessivamente 38 milioni di sterline per i 39 lotti venduti sui 48 offerti, di cui 11 oltre il milione di sterline. Risultati significativi soprattutto per i lotti italiani da Christie’s, che già a luglio aveva ottenuto il record con il dipinto di Tiziano “Riposo durante la fuga in Egitto” venduto per 17.6 milioni di sterline. Il bellissimo nudo femminile a grandezza naturale di Hayez, “Bathsheba”, ha raggiunto, nell’asta di dicembre, 1.4 milioni di sterline, dopo una battaglia di rialzi. Seguono altri due artisti veneziani: Michele Marieschi, con una coppia di classiche vedute di Venezia nella prima metà del Settecento, aggiudicate a 1.1 milioni di sterline e Giambattista Tiepolo, che, con il grande dipinto che ritrae figure del Carnevale, arriva a 2.4 milioni, da una stima di partenza di 1-1.5 milioni di sterline.
L’arte italiana è stata la protagonista indiscussa anche all’asta di Sotheby’s, con un risultato di 24.2 milioni di sterline, con sei aggiudicazioni milionarie. “Vergine con Bambino in trono”, lavoro giovanile di Botticelli, rimasto nella stessa famiglia inglese per oltre un secolo, dopo una battaglia di una decina di acquirenti, è stato aggiudicato a un misterioso collezionista al telefono per 9.9 milioni di sterline, da una stima che partiva da 2-3 milioni. “Vergine e Bambino e San Giovanni Battista infante” di Rosso Fiorentino, dipinto intorno al 1517, ha ottenuto un nuovo record in asta per l’artista arrivando a 2.9 milioni di sterline, mentre “Maria Maddalena in Meditazione” di Artemisia Gentileschi è stata aggiudicata per 1.4 milioni di sterline.
Un entusiasmo moderato ha caratterizzato invece l’ultima grande fiera del calendario di arte contemporanea, Art Basel Miami Beach. La fiera, che si è appena conclusa con oltre 75.000 visitatori, quest’anno ha visto al suo debutto alla direzione Bridget Finn e il suo sguardo particolarmente attento alle gallerie emergenti e alla curatela che puntava sulla parola “inclusione”, termine cardine degli ultimi anni e sottotitolo anche dell’ultima Biennale di Venezia, ormai conclusasi. Nel complesso il mercato dell’arte contemporanea è in via di assestamento e memori delle ultime aste di New York, le gallerie in fiera hanno offerto ai collezionisti più esperti e meno soggetti alle mode passeggere l’opportunità di approfittare di condizioni particolarmente favorevoli per acquisizioni importanti. Si punta al secondo mercato, con autori “blue Chip”, con acquisti più sicuri in termini di risultati commerciali. Dal report della stessa fiera, che ha reso disponibili le vendite comunicate dalle gallerie, l’opera più costosa, il dipinto di Picasso “Couple with Cup” del 1969 in esposizione da Acquavella non ha trovato un nuovo acquirente alla cifra di 30 milioni di dollari, mentre è stato venduto da Helly Nahmad Gallery “Abstraktes Bild”, opera del 1990 di Gerhard Richter per 27 milioni di dollari. Tra le vendite più importanti “Ethel Scull” grande opera di Andy Warhol del 1963, per 10 milioni di dollari da Gagosian, un’opera di Yayoi Kusama venduta da David Zwirner a 3.5 milioni e un Keith Haring da 2 milioni da Gladstone. Da Thaddaeus Ropac è stata venduta una scultura di Georg Baselitz per 2.6 milioni e da Gagosian il lavoro “Meat” di Cattelan per 850.000 dollari.