Aste autunnali a New York: le nostre impressioni
Un’atmosfera quasi solenne, quella che si è respirata in questi giorni alle preview delle aste internazionali di New York, dove eravamo presenti per valutare alcune opere per i nostri clienti. In questi ambienti, dall’aria quasi intima, data dalle luci soffuse che illuminano solamente i lotti esposti, si vive un’emozione unica, quella di poter ammirare dal vivo grandi capolavori, come quelli esposti nei musei, ma con la consapevolezza che presto queste opere troveranno nuovi proprietari e quindi ritorneranno invisibili a (quasi) tutti.
C’era grande fermento alle aste autunnali di Christie’s e Sotheby’s a New York, l’ultimo e il più importante appuntamento dell’anno per il mercato internazionale. Dopo le fiere di Londra e Parigi, erano grandi le aspettative per la città americana, leader per fatturato nel mercato dell’arte globale. Le grandi case d’asta hanno inserito nei loro cataloghi veri e propri capolavori dall’Impressionismo all’arte ultra-contemporanea.
Tra i top lot dell’asta “21st Century Evening Sale” di Christie’s il capolavoro di Cy Twombly del 2004 della serie Bacchus, è stato venduto a 19.9 milioni di dollari e un’opera “Senza titolo” di Jean – Michel Basquiat del 1981 ha raggiunto la cifra di 11.9 milioni. Nell’asta 20th “Century Evening Sale” Christie’s presenta un capolavoro riscoperto di Claude Monet, “Le bassin aux nympheas” dipinto intorno al 1917, stimato intorno ai 65 milioni ha raggiunto la cifra record di 74 milioni di dollari, il capolavoro “Figure in Movement” di Francis Bacon è stato venduto per 52.1 milioni di dollari, mentre un’altra versione del celeberrimo dipinto “L’empire des lumières” di René Magritte stimato intorno ai 25 milioni di dollari è arrivato a 34.9 milioni di dollari. Un grande ritratto dell’artista Tamara De Lempicka “Fillette en rose”, tutto giocato sui toni chiari e pastello è stato venduto per 14,7 milioni, mentre l’acrilico di Andy Warhol “Four Multicolored Marilyns (Reversal Series)” dipinto fra il 1979 e il 1986 è stato venduto per quasi 2 milioni dii dollari.
La casa d’aste Sotheby’s invece è riuscita ad aggiudicarsi la vendita della famosa collezione di Emily Fisher Landau: il top lot in assoluto di tutte le aste è stato lo splendido ritratto di Marie- Thérèse di “Femme à la montre” del 1932 che ha raggiunto la cifra straordinaria di 139.3 milioni di dollari, mentre la tela “Flags” del 1986 di Jasper Johns è stata venduta per 41 milioni di dollari. Nel recente report “The 2023 Contemporary Art Market Report”, Thierry Ehrmann, Ceo e fondatore di Artmarket.com, sostiene che il mercato dell’arte sia entrato “…in una fase di assestamento essenziale e attesa da tempo”, un aggiustamento senza dubbio previsto dopo la frenesia post-pandemia.
Nel secondo semestre si sono confermate le flessioni e i rallentamenti che avevano caratterizzato il mercato dell’arte nei primi sei mesi del 2023. “Dopo due anni eccezionali, anche Christie’s si è adattata a un mercato differente nella prima metà del 2023 in conseguenza di un macro-contesto sfidante”, ha commentato il CEO Guillaume Cerutti. Sicuramente il 2021 e 2022 sono stati anni eccezionali per il mercato dell’arte e difficilmente replicabili, da una parte per la volontà post pandemia di tornare a collezionare e investire e dall’altra parte per le opere di qualità museale provenienti da collezioni prestigiose, come quelle di Ann Bass o di Thomas e Doris Ammann, che hanno alimentato una serie di eccezionali vendite all’asta nei segmenti dell’Arte Moderna e del Dopoguerra. Vendite cospicue anche per il settore dell’Arte Contemporanea che ha raggiunto un nuovo record in 12 mesi arrivando alla cifra di 2.7 miliardi di dollari. Dopo questo periodo, sebbene i risultati del comparto di Arte Contemporanea siano stati sostanzialmente più modesti, il fatturato complessivo della metà del 2022-2023 ammonta comunque a un totale di 2.29 miliardi di dollari, che risulta essere il quarto miglior risultato della storia. La contrazione generale del settore delle aste del mercato dell’arte osservata quest’anno riflette soprattutto un effetto di confronto sfavorevole. Tuttavia nell’ambito della problematica condizione mondiale, caratterizzata dalle molteplici tensioni socio – politiche economiche e militari, sembra più pertinente evidenziare l’eccezionale resilienza del mercato globale dell’arte, così come la dinamica del collezionismo.