Da “Il mito di Venezia. Da Hayez alla Biennale” a “Fortunato Depero”: due mostre da non perdere
Un calendario veramente ampio e diversificato di mostre vedono impegnati i musei italiani questa primavera, dall’impressionismo all’arte barocca, dal rinascimento all’arte contemporanea; da questo programma artistico vogliamo consigliare due esposizioni assolutamente da non perdere.
Si intitola “Il mito di Venezia. Da Hayez alla Biennale”, visitabile fino al 13 marzo 2022, l’originale esposizione dedicata ai più noti artisti italiani del XIX secolo, attivi a Venezia nel periodo tra il 1830 e i primi del Novecento. I dipinti rappresentano la città lagunare e l’ambiente artistico che da essa traeva ispirazione, a partire dai capolavori di Francesco Hayez fino alla prima Biennale del 1895. Settanta opere divise in otto sale nella suggestiva cornice del Castello Visconteo Sforzesco di Novara molte delle quali mai viste perché provenienti da prestigiose collezioni private. I dipinti sono suddivisi per tematiche; dalla pittura di storia, con quattro capolavori di Hayez, a quella di paesaggio tra cui un’intera sala dedicata a Guglielmo Ciardi (1842-1917), paesaggista di spicco, cantore delle magiche atmosfere di Venezia, della sua laguna e del territorio circostante, viene considerato l’erede e l’ultimo grande interprete del vedutismo veneto settecentesco. Nelle sale dalla quarta alla sesta i temi sono la vita quotidiana, gli affetti e la famiglia, così come il mondo del lavoro, per finire con gli idilli amorosi. Entriamo così nelle mirabili interpretazioni di artisti come Giacomo Favretto, Pietro Fragiacomo, Ettore Tito, Alessando Milesi, Luigi Nono.
Si conclude invece il 5 giugno 2022 la grande esposizione, organizzata al Mart di Rovereto, dedicata all’artista futurista “Fortunato Depero”, che esplora la modernità delle sue sperimentazioni e l’influenza delle sue ricerche negli ambiti dell’arte, della moda e del design. Vengono esposte circa 500 opere, dai manifesti Campari alla copertina di Vogue, dai dipinti agli arazzi monumentali, le marionette-automi dei celebri Balli Plastici, le scenografie teatrali e i costumi de Le Chant du Rossignol, gli arredi del Cabaret del Diavolo e disegni e studi originali.
La mostra, veramente esaustiva, restituisce la figura di un artista poliedrico impegnato su vari fronti e ambiti di sperimentazione: un creativo alla ricerca dell’arte totale.