7-27 giugno 2024
Marco Bertoli
Modena
Simbolo dell’effimero e della metamorfosi, le farfalle sono le protagoniste delle opere di Michael Gambino, in mostra presso Marco Bertoli Art Consulting a Modena, dal 7 al 27 giugno 2024. La mostra inaugura giovedì 6 giugno dalle 18 alla presenza dell’artista e del curatore Marco Bertoli
Sono una ventina le opere esposte presso lo spazio di Marco Bertoli a Modena e rappresentano rarefatti e tridimensionali addensamenti di farfalle di carta (riproducenti specie realmente esistenti in natura), pazientemente ritagliate a mano e appuntate su tela con spilli entomologici, che definiscono i confini geografici labili e sfuggenti della sua inedita e personale cartografia del mondo, fatta di evanescenti composizioni di impalpabili miniature, accostate con una spiccata sensibilità cromatica. Questa effimera e volatile composizione sfuma verso l’infinità del vuoto in scie evanescenti, talvolta si dispone in vortici e spirali intorno a libri d’epoca, posti su uno sfondo neutro che si accende di bagliori luminescenti al buio, in omaggio al fenomeno naturale della bioluminescenza.
Gambino, attento osservatore del mondo e memore degli studi compiuti in chimica e biologia, ha saputo far proprio l’affascinante fenomeno della bioluminescenza traducendo un fenomeno naturale in qualcosa di trascendentale. Ha dato così vita a opere che hanno una duplice valenza visiva e una doppia possibilità di lettura: la prima con la luce diurna e l’altra con la visione notturna.
Di grande ispirazione per Gambino la teoria definita “effetto farfalla”, anche titolo di molte sue opere che a sua volta si rifà alla Teoria del Caos ipotizzata dal matematico americano Edward Norton Lorenz nel 1963, secondo cui in un sistema dinamico, una minima variazione può produrre nel futuro cambiamenti significativi. Edward Lorenz ha espresso questo concetto in conferenza tenuta nel 1972 con la famosa metafora “Può un battito d’ali di una farfalla in Brasile causare un tornado in Texas?”. Ogni sistema è estremamente sensibile a piccoli cambiamenti nelle condizioni iniziali, che possono avere effetti significativi, di cui l’effetto farfalla rappresenta il principio generatore, e che in Gambino diventa archetipo.
“Con questa mostra ho voluto celebrare i miei 40 anni di art advisor, un lavoro impegnativo che negli anni ho portato avanti con grande passione e professionalità seguendo le trasformazioni e i mutamenti del mercato dell’arte, sempre dinamico e in continuo cambiamento ed evoluzione, proprio come il concetto di arte stessa. Per questi motivi ho scelto un artista come Michael Gambino. Nelle sue opere infatti il senso di trasformazione è sempre presente, anche in relazione alla metamorfosi dell’uomo ho riconosciuto come il potere del linguaggio, della parola scritta e ovviamente dell’arte sia in grado di liberare le infinite potenzialità dell’individuo. Gambino esplora la natura umana nella sua complessità, l’uomo come essere animale e razionale desideroso di bellezza e d’infinito” spiega Marco Bertoli, curatore della mostra.
Michael Gambino nasce a Varese nel 1988. Dopo avere approfondito gli studi in Scienze e Biologia diplomandosi come Tecnico Chimico Biologo, frequenta l’Accademia di Belle Arti di Brera dove si diploma nell’ambito delle Arti Visive. Ha esposto in gallerie prestigiose, sia all’estero che in Italia. Ha partecipato alle principali fiere nazionali e internazionali: Artefiera Bologna, ArtVerona, ArtLondon, ST-ART. Foire Européenne d’Art Contemporain di Strasburgo, Art Karlsruhe. È stato inoltre invitato a realizzare un logo rappresentativo per la candidatura di Roma a sede dei Giochi Olimpici del 2024. Vive e lavora a Varese.