18 febbraio – 10 marzo 2012
Modena, Palazzo Cremonini
15 marzo – 5 aprile 2012
Milano, Spazio Sant’Andrea
L’esposizione racconta la straordinaria stagione artistica italiana del XIX secolo, attraverso diversi capolavori ritrovati e piccole gemme, mai esposte, di noti pittori del romanticismo, della corrente dei macchiaioli e del divisionismo, da Antonio Fontanesi ad Silvestro Lega, da Giuseppe De Nittis a Federico Zandomeneghi a Giovanni Boldini.
Nell’ambito del paesaggio il percorso espositivo si apre con la grande tela romantica di Antonio Fontanesi “Bufera imminente” del 1874, in cui la profondità spaziale e la vibrazione atmosferica conferiscono al paesaggio il rilievo di una presenza evocativa, una poetica del vero in cui si riassume l’intera concezione del naturalismo romantico non solo quello francese, da Daubigny a Troyon, ma anche quello inglese con Turner, Constable e soprattutto Gainsborough. L’orientalista Alberto Pasini è rappresentato dalla grande tela “Carovana che si prepara alla partenza” in cui è narrata l’epica delle carovane lungo le piste tra i rilievi selvaggi della pietrosa ed arida Persia. Opera in cui si manifesta il precedente romantico della pittura di Decamps, da cui Pasini riprende l’effetto di luce notturna e il gusto per i tocchi sfrangiati e filamentosi. Le vedute proseguono con la marina di Giuseppe De Nittis “La baia di Napoli”, opera realizzata molto probabilmente al periodo 1879 – 1880 e concepita, secondo Christine Farese Sperken, “…come una armoniosa, quasi classica composizione dei vari elementi, … immersa in una luce rosea e abbozzata con tocchi di pennello materici, in alcuni punti addirittura in rilievo”. La piccola tavola si confronta con la grande marina di Antonino Leto, “Il richiamo” del 1882, una scena drammatica in cui l’apparente orizzontalità della scena è interrotta dal taglio orizzontale della riva che divide la composizione in due parti dove la violenza delle onde fa da contraltare alle grida dei due marinai disperati. Accanto a questi ultimi si inseriscono diversi ritratti che vedono accanto alla “Signora dagli occhi color pervinca” del 1882 del ferrarese Giovanni Boldini, “Valérie” e “Tête de femme blonde”, del veneziano Federico Zandomeneghi, realizzati a Parigi alla fine del secolo quando la produzione di dipinti dell’artista è quanto mai intensa e incrementata da un repertorio di grande raffinatezza ed eleganza secondo una poetica che si rinnova nei consueti temi di figure femminili colte all’interno di orizzonti domestici ed intimi, siano quelli delle passeggiate o quelli delle camere e dei salotti. Vicino a Degas, sia per affinità di scelte culturali e iconografiche sia per autentica amicizia, il ritratto costituisce un’opera emblematica di quel senso di intima verità borghese che caratterizza gran parte della produzione del pittore veneziano.
Giovanni Boldini
(Ferrara, 1842 – Parigi, 1931)
Signora dagli occhi color pervinca (1885)
Olio su tavola, cm. 40 x 27
Firmato e datato in basso a sinistra
Giuseppe De Nittis
(Barletta, 1846 – Saint Germain en Laye, 1884)
Baia di Napoli
Olio su tavola, cm. 18,4 x 31,4
Firmato in basso a destra
Antonino Leto
(Monreale, 1844 – Capri, 1913)
Il richiamo (1882)
Olio su tela, cm. 60 x 110
Firmato e datato in basso a sinistra
Federico Zandomeneghi
(Venezia, 1841 – Parigi, 1917)
Tête de femme blonde
Olio su tela, cm 46,5 x 38,5
Firmato in alto a sinistra