La Pop Art Americana a Milano. Opere di Warhol, Lichtenstein, Indiana e Haring in esposizione in forma privata, fino 29 novembre nel nostro spazio M45

Grande successo per l’inaugurazione della mostra privata American Pop Art: Warhol, Lichtenstein, Indiana, Haring, visitabile solo su appuntamento fino al 29 novembre e dedicata ai maggiori interpreti del rivoluzionario movimento artistico americano, merito anche della collaborazione con Federica Moro.

Dopo il successo della mostra dello scorso anno “Andy Warhol, A Private View”, la nuova esposizione approfondisce la conoscenza della Pop Art Americana, movimento capace di interpretare e di leggere, anche in maniera a volte critica, più di qualsiasi altra corrente artistica, la rivoluzione della società dei consumi, fra il dopoguerra di Eisenhower e la nuova frontiera di John Kennedy. La mostra propone una selezione di opere di Warhol, Lichtenstein, Indiana e Haring che raccontano lo sviluppo della Pop Art, partendo dagli anni Sessanta fino agli anni Ottanta, con opere iconiche come l’arazzo “Love” di Indiana del 1966. L’artista della Pop Art si ispira alla vita quotidiana, studiando i dati oggettivi della nuova realtà, i fattori formativi e gli elementi che costituiscono la scena urbana contemporanea, quindi il linguaggio delle immagini legate alla pubblicità e ai mass media. Potrete scoprire le opere dei grandi artisti americani nell’intimità di uno spazio riservato e accogliente, pensato non solo per i collezionisti, gli amanti dell’arte ma anche per i neofiti che intendono avvicinarsi al mondo dell’arte e del collezionismo.

Si è invece appena conclusa, il 13 ottobre, l’edizione 2024 di Frieze London, che quest’anno ha visto la partecipazione di 160 espositori provenienti da 43 paesi, una fiera che si caratterizza sempre per uno sguardo internazionale e inclusivo. Un appuntamento interessante ed entusiasmante rispetto alle edizioni degli ultimi anni e soprattutto dell’anno scorso, dove attraverso un nuovo allestimento si sono mescolate gallerie piccole e innovative con altre più importanti ed affermate nel grande tendone di Regent’s Park, proponendo opere di grande qualità, soprattutto pittura, e allestimenti particolari e coinvolgenti. Un focus particolare era presente nella nuova sezione Smoke, dedicata a opere realizzate in ceramica, porcellana e terracotta. Durante la settimana dell’arte nella capitale britannica abbiamo visitato anche l’ultima edizione di 1-54 Contemporary African Art Fair, fiera dedicata all’arte contemporanea africana e alla sua diaspora, 1-54 deve il suo nome ai cinquantaquattro Paesi che costituiscono il continente africano e che sono qui rappresentati, con opere, soprattutto pittura e ceramica, molto interessanti per il mercato occidentale.

Domani invece saremo a Parigi per la preview di Art Basel Paris, con il debutto tanto atteso nella nuova sede al Grand Palais, rinnovato dopo un cantiere di restauro durato tre anni. La fiera, visitabile fino al 20 ottobre, ospiterà 194 gallerie provenienti da 42 paesi e sarà curata, per il terzo anno consecutivo, da Clément Delépine. Rispetto all’ultima edizione saranno presenti 40 gallerie in più, a conferma della grandissima attrattività di questa fiera, in termini di pubblico, collezionisti, istituzioni, vendite, impatto nell’immaginario del sistema dell’arte e ricadute produttive ed economiche, anche grazie a un trend di crescita del mercato dell’arte parigino.