Opere d’arte espropriate dai nazisti: il caso del dipinto “Madonna con il Bambino e San Giovannino” di Biagio d’Antonio
Mai nella nostra lunga carriera nel mercato dell’arte ci era capitato di imbatterci in un’opera espropriata dai nazisti a una famiglia ebrea.
Si tratta dipinto su tavola “Madonna con il Bambino e San Giovannino”, giustamente riconosciuto come un’opera caratteristica dell’artista rinascimentale fiorentino Biagio d’Antonio Tucci, da Mina Gregori e dai maggiori conoscitori del Quattrocento fiorentino, Everett Fahy e Federico Zeri. La tavola apparteneva alla collezione di Max Alsberg, eminente avvocato penalista tedesco di origine ebrea durante la Repubblica di Weimar. Dopo che i nazisti presero il potere in Germania nel 1933, Alsberg fu estromesso dalla sua professione e con la famiglia fuggì in Svizzera, dove si tolse la vita nello stesso anno, mentre nel 1939, la moglie riuscì a emigrare in Gran Bretagna. A seguito della confisca della collezione Alsberg da parte dei tedeschi, il dipinto, attribuito al pittore Giovanni Batista Utili da Faenza, fu messo all’asta “Sammelverwaltung feindlicher Hausgeräte” nel 1941 in Olanda. Il dipinto scomparve per qualche anno per poi ricomparire in Italia nella collezione Bardi di Roma nel 1946 e in altre due collezioni romane negli anni Settanta.
Non è stato facile ricostruire una vicenda così complicata, anche per le attribuzioni della tavola ad autori diversi e ritrovare gli eredi Alsberg. Dopo due anni di trattative delicatissime, siamo riusciti a far conciliare le richieste degli eredi stessi con quelle nostro cliente, proprietario del dipinto. L’opera è stata poi venduta in asta nel dicembre dello scorso anno a Londra da Christie’s.
Una storia che ricorda la vicenda del ritratto di Adele Bloch-Bauer, il dipinto di Gustav Klimt, rubato alla famiglia dai nazisti e restituito decenni dopo alla nipote di Adele, Maria Altman e dell’opera di Vassilj Kandinskij “Panorama di Murnau con chiesa”, attualmente in Olanda al Van Abbemuseum nonostante la reclamino gli eredi di Johanna Margarete Stern-Lippmann, uccisa ad Auschwitz. Tra le opere espropriate anche “Rue Saint-Honoré nel pomeriggio, sotto la pioggia” di Camille Pissarro, rimasta al Museo Thyssen di Madrid dopo che l’erede Beverly Cassirer, oggi scomparsa, ha tentato invano di tornare in possesso del dipinto.
Nel periodo tra il 1933 e il 1945 centinaia di migliaia di opere d’arte e altri beni culturali sono stati requisiti a istituzioni e privati soprattutto a famiglie ebraiche, ma non solo. Una parte sono stati recuperati nell’immediato dopoguerra, altri risultano ancora dispersi. Nel 1998, rappresentanti di 44 paesi hanno stabilito le linee guida per la restituzione dei beni nel “Washington Principles on Nazi – Confiscated Art”.