Tra pandemia e digitale: l’evoluzione del mercato dell’arte nel 2021
Si è appena concluso un anno da record per il mercato dell’arte legato alle aste. Un ampio settore che è riuscito ad “adattarsi” in un periodo segnato dalla pandemia grazie soprattutto alle innovazioni digitali. Le principali case d’aste hanno organizzato le aste attraverso la fusione tra il mondo digitale e quello reale, che ha saputo scavalcare le barriere imposte dalla pandemia, permettendo ai collezionisti di partecipare alle aste da qualsiasi parte del mondo.
Tutto il settore del mercato dell’arte, da quella antica fino alla contemporanea, ha registrato un forte incremento di volume, continuando a crescere grazie al suo dinamismo che attira sempre di più nuovi collezionisti. La pittura rimane il medium più diffuso, pari al 73% del fatturato totale, mentre fra i trend si riconferma la crescita dell’interesse per i giovani artisti, in particolare per l’arte africana e quella per gli NFT. Un comparto che ha raggiunto i 150 milioni di dollari ed è molto apprezzato da collezionisti giovani. La casa d’aste Sotheby’s con i suoi 7,3 miliardi di dollari raggiunge nel 2021 il fatturato più alto mai registrato nella storia della casa d’aste, frutto anche delle alle private sales che hanno fruttato circa 1,3 miliardi di dollari.
Fra i maggiori successi dell’anno appena trascorso l’asta della collezione Macklowe venduta da Sotheby’s New York per 676 milioni di dollari mentre tra i top lot registrati nel corso dell’anno il “Ritratto di un giovane con tondo” di Botticelli venduto per 92 milioni di dollari e l’opera semidistrutta, proprio durante un’asta di qualche anno fa, “Love is in the Bin” di Banksy che ha raggiunto la cifra di 18.5 milioni di sterline. Segue Christie’s che ha totalizzato nel corso dell’ultimo anno la cifra record di 7,1 miliardi di dollari; fra i topo lot “Femme assise près d’une fenêtre” di Picasso, venduto nel maggio scorso a New York per la cifra record di 103.4 milioni di dollari, e a marzo, prima casa d’aste a proporre gli NFT, ha venduto “Everydays: the First 5000 Days” dell’artista Beeple per 69.3 milioni di dollari. Segue l’opera di Basquiat “Warriors” che ha raggiunto la cifra record di 39 milioni di dollari sulla piazza di Hong Kong.
Un segno importante che denota il grande spostamento verso est di un mercato sempre più solido e attivo in Asia: Hong Kong si è affermata primo polo mondiale per l’acquisto e la vendita di arte contemporanea (40% del totale del mercato) diventando la principale antagonista di New York anche per la promozione e la vendita di giovani artisti, non solo asiatici.